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Luogo di produzione
Val Graveglia (GE)
Curiosità
I latini chiamavano testa il mattone, la tegola, il vaso di terracotta o comunque un coccio, i liguri dell'entroterra chiamano testetti i tegamini di argilla utilizzati per cuocere i testaieu: focaccine di farina, acqua e sale.
La lavorazione dei testetti è lunga, bisogna innanzitutto procurarsi la terra argillosa poi con l'ausilio di una macina si impasta la terra con la giusta dose di acqua. L'impasto ottenuto si deve far asciugare per almeno una settimana, dopodichè l'artigiano crea delle masse rotonde che vengono posizionate in un apposito stampo di ferro che dona all'argilla la forma del testetto. A questo punto sono pronti per cucinare i testaieu.
Come si prepara
Ingredienti: 500 gr di farina di grano tenero, mezzo litro d'acqua e sale.
Preparazione: amalgamare la farina con l'acqua e il sale. Porre i testetti impilati sul fuoco per una decina di minuti, in modo che diventino roventi; toglierli dal fuoco e versarvi un cucchiaio di pastella, impilarli nuovamente per 5/6 minuti senza metterli sul fuoco. Una volta cotti, grazie al calore, si gustano conditi con olio e formaggio oppure con il pesto.